Corso mooc “Umano digitale”

Digitale è uno degli aggettivi più usati di questo inizio di secolo. Non è un neologismo, ma ha assunto un significato che evoca le tecnologie informatiche, il progresso e l’innovazione. In questa accezione l’aggettivo compare nelle agende strategiche di tutti i paesi del mondo, ma indica anche il divario tra chi padroneggia le nuove tecnologie e chi non riesce a tenere il passo con uno sviluppo tecnologico che avanza a ritmi senza precedenti. 

Questo corso riparte dalla definizione di “digitale” per contribuire a raggiungere un obiettivo molto ambizioso: che nessuno si senta escluso da una rivoluzione che ha radici talmente profonde nella storia dell’umanità da poterne rintracciare le origini nella preistoria.

L’impegno indicativo richiesto per seguire il corso è di 35 ore. L’indicazione esatta delle ore effettuate sarà calcolata a conclusione del corso e inserita nei certificati di completamento. 

E-coustic system

Come molti artisti famosi erano soliti dire, “Parlare di musica è come ballare di architettura”.

Descrivere a parole l’esperienza che ho vissuto durante la mia visita alla Itek di San Miniato, è un’impresa veramente ardua; proverò comunque a dare un’idea di quello che si prova nella e-coustic room appositamente allestita come dimostratore (unica in Europa).

Una volta all’interno della sala l’impressione è quella di una normale stanza con un’acustica abbastanza ovattata data la presenza di tende lungo il perimetro. Nella conversazione la voce è piatta e il volume è variabile a seconda della posizione di chi sta parlando e di chi sta ascoltando.

Dopo aver acceso il sistema, i microfoni presenti inviano i segnali al rack (esterno alla sala) che li elabora e produce attraverso gli altoparlanti (32) alcuni ambienti sonori pre-impostati (arena, auditorium, cattedrale, teatro, ed altri).

Si percepisce dunque la voce o qualsiasi suono prodotto, come se fossimo fisicamente in un altro ambiente rispetto a quello reale; se vogliamo è un esempio di realtà virtuale o aumentata. Chiudi gli occhi e ti immagini veramente da un’altra parte, nell’ambiente sonoro ricreato. Ma non si può descrivere con poche parole, bisogna provare la sensazione.

Le applicazioni possono essere molteplici, dalla musica (sala prove e registrazione), alla didattica (auditorium universitario), al teatro (dove non serve adattare l’acustica con pannelli assorbenti o riflettenti  ecc, perché lo fa il sistema con poche impostazioni). E’ stata veramente un’esperienza incredibile.

Il Vicolo delle Streghe

ll Vicolo delle Streghe: nascita e crescita di una rock-band italiana. I sogni e le aspettative di quattro ragazzi adolescenti. La forza dell’amicizia, la magia della musica e la voglia di stare insieme. Il Rock.

Recensione: Friends forever

di Luana Bottacin 21 novembre 2017

Maurizio, Riccardo, Stefano e Gianluca: quattro amici, quattro compagni di scorribande che, negli anni giovanili, mettono insieme passione e tempo per formare una band musicale. Nasce “Il vicolo delle streghe”, un nome alquanto insolito per un gruppo amatoriale che vuole prima di tutto divertirsi ed esprimersi attraverso l’affascinante linguaggio della canzone. I quattro giovani si mettono in gioco esibendosi anche presso alcuni locali di Cecina, nel livornese; tra composizioni più o meno innovative, testi impegnati o di denuncia, una strimpellata e l’altra, passano dalla giovinezza all’età adulta, ed inevitabilmente vedono emergere quei contrasti che, per carattere ed aspirazioni differenti, li portano anche a discutere e a separarsi. L’amicizia però, quella non verrà mai meno, nemmeno dopo la prematura scomparsa di uno di loro, Riccardo, in onore del quale i tre rimasti decideranno di ritrovarsi sulle note dei loro “successi”: testi, foto dell’epoca, immagini di gruppo, fanno da ottimo condimento a questa breve opera dove emerge il supremo valore dell’amicizia condivisa, in cui spicca un brioso senso dell’umorismo, dove la musica si fa portavoce delle emozioni e delle idee di quattro uomini che, sempre consci del proprio essere, non si separano mai.