Come molti artisti famosi erano soliti dire, “Parlare di musica è come ballare di architettura”.

Descrivere a parole l’esperienza che ho vissuto durante la mia visita alla Itek di San Miniato, è un’impresa veramente ardua; proverò comunque a dare un’idea di quello che si prova nella e-coustic room appositamente allestita come dimostratore (unica in Europa).

Una volta all’interno della sala l’impressione è quella di una normale stanza con un’acustica abbastanza ovattata data la presenza di tende lungo il perimetro. Nella conversazione la voce è piatta e il volume è variabile a seconda della posizione di chi sta parlando e di chi sta ascoltando.

Dopo aver acceso il sistema, i microfoni presenti inviano i segnali al rack (esterno alla sala) che li elabora e produce attraverso gli altoparlanti (32) alcuni ambienti sonori pre-impostati (arena, auditorium, cattedrale, teatro, ed altri).

Si percepisce dunque la voce o qualsiasi suono prodotto, come se fossimo fisicamente in un altro ambiente rispetto a quello reale; se vogliamo è un esempio di realtà virtuale o aumentata. Chiudi gli occhi e ti immagini veramente da un’altra parte, nell’ambiente sonoro ricreato. Ma non si può descrivere con poche parole, bisogna provare la sensazione.

Le applicazioni possono essere molteplici, dalla musica (sala prove e registrazione), alla didattica (auditorium universitario), al teatro (dove non serve adattare l’acustica con pannelli assorbenti o riflettenti  ecc, perché lo fa il sistema con poche impostazioni). E’ stata veramente un’esperienza incredibile.